Associazione PRO LOCO Verolavecchia

 

 

 

Verolavecchia (BRESCIA) ITALIA

 
 

 

 

Percorsi Ciclabili

DA PONTEVICO A MOTELLA (km. 19,200)

di Armando Barbieri

 

LEGENDA

Verolanuova

Verolavecchia

1

La località Vincellate di Pontevico

11

La chiesetta della Madonna delle Cave

2

La santella della Madonna Addolorata

12

La località Bersaglio

3

La Basilica di S. Lorenzo

13

Il lazzaretto

4

La chiesa della Disciplina di S. Croce

14

La ghiacciaia

5

Il Castelmerlino

15

La chiesa di S. Vincenzo Ferreri

6

La chiesa di S. Rocco

16

Il convento dei Domenicani

7

La piazza

17

La moja del lino

8

Il palazzo Ghisi-Pellegrini (già Gambara)

18

La Torre civica e tracce del castello

9

L'Ospedale

19

La chiesa di S. Rocco

10

La santella di S. Rocco e S. Antonio Abate

20

La chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo

 

 

21

La villa del Dosso - villa Montini

 

 

22

La chiesa di S. Vito

 

 

23

La chiesetta di S. Péder

 

 

24

direzione per Monticelli d'Oglio

 

Lasciata l’interessante località delle Vincellate di Pontevico,  nel Parco del fiume Strone, si prosegue per l’abitato di Verolanuova (km. 3,400) passando per le cascine S. Martino, Vallate a sera e Vallatelle, nei pressi della quale sorge, in leggero rialzo, una interessante santella dedicata alla Madonna Addolorata.

 

VEROLANUOVA. Si raggiunge il centro del paese percorrendo via Gaggia, via Bambini e viale Marconi, ai bordi del quale sono edificate alcune interessanti abitazioni d’inizio secolo.

Proseguendo per via Zanardelli e  via Garibaldi si giunge davanti alla Basilica di S. Lorenzo che contiene numerosi capolavori dell’arte pittorica veneziana; primo fra tutti G.B. Tiepolo che qui si esprime con due grandiose opere dedicate alla Caduta della Manna e al Sacrificio di Melchisedech; notevoli sono pure le opere del Maffei, del Trotti, del Malosso, del Celesti e del Gallina. Imponente è l’impianto architettonico della chiesa, sormontata da una grande cupola, che i Gambara, potenti feudatari del posto, vollero all’avanguardia per quel tempo (1633).

 

Lasciata la Basilica, poco distante è l’antica parrocchiale detta La Disciplina, con un bel campanile del XV sec.; contiene, tra le poche cose rimaste, il mausoleo del conte Niccolò Gambara. Di fronte alla chiesa si erge la prima residenza dei Gambara a Verolanuova: il Castelmerlino con un pregevole portale sormontato dallo stemma di famiglia.

Proseguendo la visita per via Castello, via Indipendenza e via Leopardi, si giunge alla cinquecentesca chiesa di S. Rocco ricca di affreschi di quel periodo ben conservati.

Percorrendo via S. Rocco verso il centro del paese, superato il ponte sullo Strone, si entra nella grande Piazza, caratteristica, oltre che per la sua vastità, anche per gli armoniosi porticati che accompagnano i fronti nord e sud.

Dalla piazza, dalla quale è separato dal corso d’acqua detto Gambaresca ,si può ammirare la grandiosità di Palazzo Ghisi-Pellegrini, già residenza dei Gambara, con un bellissimo giardino antistante. La piazza e il palazzo formano un complesso architettonico ed urbanistico unico in tutta la bassa.

Edificato nel primo ‘500 e successivamente ampiamente rimaneggiato nella prima metà dell’ottocento dagli ultimi proprietari, il palazzo contiene alcune sale stupendamente affrescate.

Nei pressi del palazzo, in posizione retrostante, sorge l’antico Ospedale, fondato nel 1728. Interessante è il portale e l’impianto architettonico con un bel campaniletto, tipici del settecento.

Lasciata Verolanuova, si raggiunge Verolavecchia (km. 4,500) passando per la cascina Confortino, con una santella dedicata a S. Rocco e S. Antonio e per il caratteristico borgo di Scorzarolo nel parco del fiume Strone.

 

SCORZAROLO. Superata la cascina Confortino, si entra nel territorio del comune di Verolavecchia. Si farà una breve sosta presso il piccolo santuario della Madonna delle Cave con un bel portico antistante che copre tutta la strada. La chiesetta, in origine dedicata a S. Firmo,  è oggetto di grande devozione da parte delle popolazioni circostanti, che vi si recano in pellegrinaggio ogni anno, da tempo immemorabile, il giorno di Pasqua.

Il luogo è stato testimone, nel ‘600, di alcune miracolose guarigioni debitamente documentate. Nei pressi è la pittoresca località detta il Bersaglio, si tratta di una costruzione d’inizio secolo e di un impianto per il tiro a segno, ormai in disuso.

 

Si entra nel piccolo borgo, ormai pressoché abbandonato da nord e, sulla sinistra, si trova il Lazzaretto, ora corte agricola in abbandono, dal nome indicativo della specificità del posto; ad est del borgo, staccata dalle abitazioni, sorge una bellissima Ghiacciaia completamente in mattoni e parzialmente interrata; sporge dal terreno con la sua inconfondibile sagoma a cupola.

Il borgo, ora proprietà dell’Ospedale Civile di Brescia, era la residenza dei Domenicani; qui si possono visitare quindi la Corte rurale e la Corte monastica dai grandi impianti architettonici con una bella chiesetta dedicata a San Vincenzo (già dedicata a San Giacomo) ed un caratteristico campanile.

A poca distanza, ad ovest del borgo, si può ancora vedere una grande vasca in muratura: la Moja ove si faceva macerare il lino, un tempo la coltura tipica della zona.

 

VEROLAVECCHIA. Lasciato Scorzarolo, entrando in Verolavecchia, appare la possente sagoma della Torre Civica, ciò che rimane dell’antico castello. Nei pressi della torre, l’andamento arcuato di via Battisti ci ricorda il perimetro chiuso dell’antico Castello; si può accedere all’interno della cerchia ed avvicinarsi alla Torre per mezzo di un androne con arco in mattoni, probabilmente l’antica porta del castello.

Nei pressi è la caratteristica chiesa di San Rocco, edificata a partire dal 1512, completamente in mattoni a vista, come pure il bel campaniletto; contiene una importante tela del Maffei (La Madonna con Bambino e altri santi). Lasciata la chiesa di San Rocco, si imbocca via XX settembre, ove si può notare, sulla sinistra, una bella Casa-torre posta d’angolo al quartiere dall’interessante impianto quadrangolare.

Al termine di via XX settembre si arriva davanti alla chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, stupenda dal punto di vista stilistico, non avendo conosciuto alcun rimaneggiamento dopo la sua costruzione.

L’unitarietà dello stile si ritrova, oltre che nella struttura, anche negli altari, nelle decorazioni, nelle pregevoli opere pittoriche e scultoree; anche il portone principale, in legno di quercia, segue questa logica.

La chiesa, edificata a partire dal 1753 sulle fondamenta della precedente chiesa orientata a sud, contiene numerose opere del pittore bresciano Sante Cattaneo, che qui si esprime al meglio della sua arte. Conserva un pregevole organo Serassi ed una importante reliquia della Santa Croce.

 

Percorrendo via Vittorio Veneto e quindi via N. Sauro, comunemente detta via dei Mulini, si scorge, alla sommità del Dosso, la Villa Montini, tanto cara al giovane studente Giovanni Battista Montini, il futuro Papa Paolo VI amava trascorrere qui le vacanze estive con i propri cari; la villa, dai singolari comignoli tondi, rappresenta una realizzazione tipica della fine del XIX secolo.

Da notare, all’esterno, in via Trento, sopra un ingresso, una formella in cotto con l’ideogramma di San Bernardino (il sole con la sigla IHS all’interno) 

 

Non si dimentichi una visita alla piccola chiesa di San Vito presso il cimitero, tanto cara alla popolazione di  Verolavecchia; contiene una buona opera della scuola di Pietro Marone: La Pietà; la chiesetta è affiancata da un campanile sullo stile, anche se di più ridotte dimensioni, della torre civica.

Ritornando in paese per via Monte santo, e percorrendo via Corridoni e via Degli Eroi, si può vedere in via Liberazione il vecchio Ospedale fondato da suor Giuditta Alghisi nel 1880; al termine di via Liberazione, imboccando vicolo San Pietro, si giunge alla cappella di San Péder, il luogo ove sorse la primitiva parrocchiale di Verolavecchia, staccatasi dalla Pieve di Quinzano; la cappella attuale è una costruzione del ‘600. Lasciata Verolavecchia si raggiunge Monticelli d’Oglio (km. 6,200) percorrendo via Liberazione, via Contratti e la strada comunale per Monticelli.

 

Prima di giungere a Monticelli si incontra la frazione di Villanuova, un piccolo borgo con una interessantissima chiesetta dedicata a San Giovanni Battista.

Poco oltre, sulla strada per Pontevico, merita una visita il Mulino di Monticelli, singolare costruzione neo-gotica che conserva un antico impianto di macinazione completamente in legno, con macine in pietra; importante perché mai elettrificato, è ancora funzionante con la sola forza idraulica.

 

Monticelli. Posto alla sommità di un’altura lambita dal fiume Oglio, il borgo caratteristico di Monticelli è uno dei luoghi più suggestivi di tutta la bassa; si compone di una grande aia-corte secentesca, porticata sui tre lati, che fa da contorno al Palazzo Gironda ed alla chiesa parrocchiale dedicata a San Silvestro.

Interessante è pure la zona del Porto, cosiddetto non in funzione di scalo, ma di trasporto; infatti nei pressi esisteva, fino agli anni cinquanta, un traghetto per la sponda cremonese dell’Oglio.

Il Palazzo Gironda è un’interessante costruzione quattrocentesca, ampiamente rimaneggiata nel ‘600, con pregevoli decorazioni. Di fianco al borgo, su un’altura vicina, sorgeva il Castello di Monticelli, le cui possenti murature sono ancora visibili al piede delle strutture dell’attuale corte rurale.

 

Si lascia Monticelli e si raggiunge Quinzano d’Oglio (km. 5,100) passando per le cascine Madonnina,  Bianca e Falivera, sulla strada incontriamo due interessanti santelle dedicate alla Madonna.

 

QUINZANO D’OGLIO. Da segnalare a Quinzano d’Oglio la Pieve romanica, situata all’interno del cimitero; poco distante è la chiesa di San Rocco con uno slanciato campanile cinquecentesco. Al centro del paese, all’interno di quello che era l’antico Castello, è la parrocchiale dei Santi Faustino e Giovita; poco oltre, la grande piazza con i Portici del Vantini e la vicina chiesa di San Giuseppe.

Notevoli a Quinzano sono diversi Palazzi signorili disseminati nelle vie del centro.

 

 

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  © Associazione Pro Loco Verolavecchia

a cura di Armando Barbieri

Ultimo aggiornamento: 24/03/2009