IMPRENDITORI
LOCALI
Alcune carte intestate degli anni 1920/30 che
testimoniano la proverbiale operosità degli artigiani locali.
Società Elettrica Ing. Malfassi &
C.
Verolanuova (Brescia)
L'intestazione si
riferisce ad una 'Fattura
per illuminazione' ed è relativa al bimestre set/ott 1937.
Fino alla fine degli
anni '50 la fornitura di energia elettrica era gestita da privati che
provvedevano a distribuirla con propri impianti e linee aeree.
L'Ing. Malfassi iniziò
a produrre energia elettrica nel cosiddetto mulino di sotto, in via De
Gaspari a Verolanuova (già contrada del mulino), adattando a tale scopo la
vecchia ruota ad acqua.
In seguito l'energia
elettrica veniva acquistata dalla Soc. Bresciana con sede a Brescia ed arrivava
a Verolanuova con una tensione di 11000V; qui, nella sede di via Roma, veniva
trasformata e distribuita nelle reti di venticinque paesi grandi e piccoli della
zona (Verolanuova, Verolavecchia, Borgo S. Giacomo, S. Paolo, Barbariga, Dello,
Pompiano e relative frazioni).
Negli anni 1936/37 la
forza lavoro era costituita da quattro operai e un'impiegata nella sede di
Verolanuova, a S. Paolo vi era poi un distaccamento con magazzino di materiali
ed un responsabile. Il consulente tecnico era Angelo Nocivelli, lo troveremo
dopo la guerra impegnato nella costruzione di motori elettrici, in seguito
fonderà la Ocean, la mitica fabbrica di frigoriferi di Verolanuova.
La fornitura di energia
elettrica avveniva
inizialmente "a forfait", si pagava un tot fisso e si aveva diritto ad
UNA lampadina!
Spesso però, l'arte di
arrangiarsi, portava gli utenti ad approfittare del servizio ed ampliare
l'impianto domestico con l'aggiunta di una presa applicata al portalampade: il
cosiddetto làder (ladro) con lo scopo evidenziato dal nome!
In seguito L'ing.
Malfassi pensò bene di dotare i propri clienti di un contatore, sempre però
tenendo un minimo fisso garantito, come nella fattura che si espone qui sopra;
il lavoro di installazione dei contatori era svolto da due operai con bicicletta
provvisti di tutto l'occorrente (martello, scalpello, gesso, tappetti di legno,
contatori); di regola, in una giornata bisognava posare cinque contatori.
L'attrezzatura della
ditta era costituita da un carretto con asino (di stanza nella cascina Malfassi
in via Volta), un triciclo a pedali, alcune biciclette, scale, ramponi per
salire i pali, cinture e utensili vari.
Molte volte capitavano
interruzioni dovute alla rottura di qualche palo in legno che sosteneva le
linee, allora gli operai partivano di gran carriera (in bicicletta s'intende!) e
provvedevano ad interrare di nuovo il palo, solitamente segandone un pezzo alla base,
in tal modo i pali si accorciavano sempre di più; quando bisognava sostituire i
pali, si utilizzava il carretto con asino.
Il rischio di
folgorazioni, naturalmente, era sempre presente: una volta si dovette rimettere
in verticale un palo che si era inclinato per la rottura della base marcia e
restava appeso agli altri solo per la i cavi elettrici ad essi collegata,
occorreva scavare una nuova buca, posizionare nella buca il cosiddetto manino
(un supporto di cemento con foro), eliminare base del palo
deteriorata e incastrare il palo nel suo supporto, il tutto naturalmente senza
interrompere la corrente, ma il palo era in mezzo ad un campo coltivato a
marcita (allagato)!
La neve costituiva un
grosso pericolo, infatti, l'accumulo sui cavi elettrici produceva spesso la
rottura dei (malandati) fili; per evitare ciò, durante le nevicate occorreva
passare per le strade con lunghe pertiche a scrollare i cavi ed impedire che
accumulassero peso.
Dopo la guerra, alla
fine degli anni '40, la Soc. Elettrica Ing. Malfassi venne assorbita dalla Soc.
Bresciana; dopo l'ingresso sul mercato dell'ENEL, l'ente statale di
distribuzione dell'energia elettrica, la Soc. Bresciana continuò per circa un
decennio la propria attività in aperta concorrenza con l'Enel; i clienti erano
molto soddisfatti poiché i prezzi della Bresciana erano molto più convenienti di
quelli applicati dall'Enel. La soc. Bresciana terminò la propria attività solo
con la statalizzazione dell'energia avvenuta alla fine degli anni '50.
[informazioni tratte
da intervista ad uno degli ex dipendenti della ditta - 27/11/2004]
Ditta Ruggeri Giuseppe
Fornaci di Verolanuova (Brescia)
fabbricazione laterizi a fuoco
continuo
L'intestazione si
riferisce ad una fattura del 10 ottobre 1938.
Cooperativa Muratori ex
Combattenti
Verolanuova (Brescia)
L'intestazione si
riferisce ad una fattura del 10 dicembre 1936.
Farina Pietro
Sellaio
Verolanuova (Brescia)
L'intestazione si
riferisce ad una fattura del 15.11.192... per la fornitura di "una colana".
Pastificio Elettrico ed a Vapore
Premiato con Diploma e Medaglia
d'Oro all'Esposizione intern. 1909 di Montecatini
[Poli] Alfredo
[...] Verolanuova
(Brescia)
L'intestazione si
riferisce ad una fattura del 12 agosto 1927 per la fornitura di 12 q.li di
crusca.
Che si tratti del Poli
lo si desume dalla firma in calce per quietanza.
Il pastificio Poli era
situato nel cosiddetto mulino di sopra in via De Gaspari a Verolanuova
(già contrada del mulino).
Sarebbe interessante
saperne di più circa la partecipazione di questa ditta ad una esposizione
internazionale dove, pare abbia ben figurato.
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